Ecco come è diventata la nostra società

Un film che mostra simbolicamente come è la nostra società

Siamo davvero liberi?

Di seguito un clip del film del 1988 di Jhon Carpenter: “Essi vivono“.
Descrive molto bene la società odierna in chiave fantasy.
I media, le televisioni, i politici… ci martellano con messaggi su quello che dobbiamo fare inculcandoci la LORO realtà. E’ scientificamente provato che perpetuare una menzogna in modo ossessivo convince le persone che sia un fatto vero.

In mezzo a noi troviamo “l’elite”, rappresentata come mostri, (e in effetti lo sono davvero) che gode di tutti i privilegi derivati dalle nostre tasse e dal nostro lavoro.


Tra finzione e realtà

Il motto del film era OBEY (obbedisci), parole chiave nascosta in ogni messaggio subliminale presente nella nostra società. Poiché i mostri amano “nascondersi in bella vista

Nella realtà OBEY è diventato un brand. E così adesso ci sono ragazzi disposti a PAGARE per indossare questo messaggio.


Un dialogo del film

“Noi stiamo vivendo in un stato artificialmente indotto di coscienza che assomiglia al sonno… il povero e le classi proletarie stanno crescendo. La giustizia razziale e i diritti umani sono inesistenti. “Loro” hanno creato una società repressiva e noi siamo i loro complici inconsapevoli… Noi siamo stati cullati all’interno di una trance, ci hanno reso indifferenti, alla nostra salvezza, agli altri, noi ci siamo concentrati solamente sul nostro proprio guadagno.

“Loro” si sentono sicuri finché non vengono scoperti. Questo è il loro primario metodo di potere e sopravvivenza. Ci tengono addormentati, ci tengono egoisti, ci tengono buoni… stanno smantellando l’addormentata media borghesia. Sempre più persone stanno diventando povere. Siamo il loro bestiame bovino, Siamo in schiavitù“.

Essi vivono

Essi vivono (They Live)

They Live è un film del 1988 diretto da John Carpenter. È tratto dal racconto del 1963 Alle otto del mattino (Eight O’Clock in the Morning) di Ray Nelson e interpretato dal lottatore “Rowdy” Roddy Piper, da Keith David e da Meg Foster.

Di seguito un interessante documentario (in inglese) che spiega le metafore del film e sotto il trailer.


Trailer

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